Le regole d'oro per un safari a prova di intenditore
C’è safari e safari, parola di intenditore. E in questo caso ad affermarlo è un’autorità indiscussa come l’ente sudafricano del turismo, il South African Tourism, che ha divulgato un vero e proprio vademecum per vivere un safari perfetto. Perché non bastano un fuoristrada, un cappello e una macchina fotografica: una vacanza così speciale va scelta con grande attenzione, ritagliandola in funzione delle proprie esigenze e del proprio carattere.
Prima regola: la natura va sempre rispettata. A maggior ragione quando si tratta di natura selvaggia e intatta. Come nel caso del Sudafrica, nel quale basta spingersi fuori città per immergersi in scenari mozzafiato, incontrare animali prima conosciuti solo in foto, vederli vivere nel loro habitat. Da quelle parti li chiamano i “big five” perché non si può non rincorrerli, rintracciarli, ammirarli e immortalarli: elefanti, bufali, rinoceronti, leopardi e leoni; questi ultimi sono una vera e propria icona locale, ricercatissimi in ogni safari, autentici sovrani di parchi nazionali e riserve private.
Torniamo al vademecum. Per evitare di correre rischi durante uno di questi tour occorre non dare cibo agli animali, non avventurarsi a piedi senza i ranger, non uscire dai percorsi tracciati se si è alla guida di un’auto, non fare troppo rumore, lasciare sempre la precedenza agli animali, ricordarsi che siamo noi gli “ospiti” in quell’ecosistema incontaminato.
E poi ogni safari che si rispetti ha delle regole pratiche e piccoli segreti da ricordare, specialmente per accrescere le probabilità di avvistare gli animali più belli e rari: ad esempio, durante le giornate più calde è possibile trovare gli elefanti vicino alle pozze d’acqua, mentre per i rinoceronti è preferibile una battuta nel tardo pomeriggio. All’alba e al tramonto si avvistano più facilmente leoni e iene: la fatica di svegliarsi quando è ancora notte sarà ricompensata da uno degli spettacoli più desiderati dai visitatori della savana africana. Il leopardo invece, tra i più noti animali notturni, può essere avvistato nelle ore serali.
Tra le cose da tener presente anche il criterio di scelta della sistemazione “alberghiera”, insomma la modalità di soggiorno. Tutto dipende dalla capacità di adattarsi al luogo che ci ospita, che non può essere paragonato proprio a un hotel extralusso di una metropoli occidentale. A disposizione dei turisti dei safari ci sono infatti soluzioni diverse, dagli accoglienti e comodi lodge a sistemazioni più spartane (ma non per questo più in sintonia con la natura circostante). Per spostarsi è possibile guidare un’auto propria, ovviamente noleggiata in loco, oppure scegliere un’escursione con guida esperta, spesso raccomandata per questioni di sicurezza; nelle riserve private invece ci si affida ai ranger.
Il vademecum dell’ente del turismo sudafricano si conclude con alcuni consigli pratici relativi a come vestirsi e cosa portare con sé: è bene vestirsi a strati, preferibilmente con colori neutri, portare un copricapo e avere nello zaino un indumento più pesante per le ore dell’alba e del tramonto. Tra gli accessori che non possono mancare ci sono la macchina fotografica e un binocolo.
Infine quali parchi scegliere per un safari indimenticabile. L’Africa è ricca di riserve e zone che offrono questa possibilità, dal Kenya alla Tanzania fino al Sudafrica per l’appunto. Il Kruger National Park è il maggiore dell’Africa meridionale e anche uno dei più famosi al mondo; qui si possono svolgere safari tradizionali in auto o in jeep ma anche il cosiddetto “walking safari” con pernottamento all’aperto. L’Addo Elephant Park è la patria degli elefanti e oltre ai “big five” si possono ammirare squali bianchi e balene. Il Karoo National Park si estende nell’area semidesertica del Grande Karoo, ai piedi della catena montuosa del Nuweveld, ed è ideale per avvistare l’aquila nera, la zebra di montagna del Capo, lo Springbok e molte varietà di rettili. Il Parco Nazionale dell’iSimangaliso è incluso nel patrimonio dell’umanità tutelato dall’UNESCO con tanto di spiagge e barriere coralline. Infine il Kgalagadi Transfontier Park che è da scegliere se si punta ad avvistare il maggior numero possibile di predatori.