In fuga dall'inverno verso le meraviglie dell'estremo oriente
Gli amanti dei viaggi non smettono mai di progettare la proprie vacanze, magari al mare e lontano dall’inverno ormai alle porte. E se si ha la possibilità di optare per uno spostamento a lungo raggio, una fuga esotica in Thailandia è una delle idee migliori. Un inizio d’anno al caldo, nei mesi che offrono un clima ideale, e poi spiagge meravigliose, divertimento, sport per gli appassionati, relax e tranquillità per i più sedentari.
La costa orientale del golfo thailandese offre fino alla fine di febbraio un caldo asciutto e un litorale accogliente, con la possibilità di soddisfare le esigenze di ogni tipo di turista. I più giovani possono indirizzarsi verso Pattaya, a nord est del golfo e a un paio d’ore da Bangkok, una delle località più rinomate e frequentate dai turisti provenienti da ogni parte del mondo, ricca di centri commerciali, hotel, bar e locali di ritrovo, con una vita notturna tra le più movimentate e spiagge affollate da migliaia di ragazzi, molti dei quali alle prese con le spericolatezze delle moto d’acqua che qui sono come cavallette. Vi si può soogiornare a prezzi considerevolmente contenuti e, per chi volesse vedere qualcosa di diverso dalla movida del centro, si può andare alla scoperta di Ko Lahn e Ko Pai, le due isolette vicine alla sua costa che offrono la possibilità di immersioni indimenticabili e gite in barca. Inoltre, presso il Nong Nooch Tropical Garden e la Crocodile Farm si possono incontrare elefanti e coccodrilli a distanza ravvicinata, mentre nei vicini villaggi di pescatori si può pranzare e cenare con specialità di pesce appena pescato.
La provincia di Rayong è invece il luogo più indicato per chi è alla ricerca di un soggiorno all’insegna della tranquillità e della riservatezza. In questa zona si trovano infatti Ko Samet, l’isola che vanta le spiagge più bianche di tutto il Paese; Ao Prao, la baia nota per la calma assoluta che vi regna; Sai Kaew, una spiaggia lunghissima costellata da alberghi e abitazioni per tutte le tasche. Un altro luogo incantevole poi è Chanthaburi, il giardino della Thailandia grazie alle sue piantagioni di frutti tropicali, caratterizzato anche dal mare color verde smeraldo.
Trat è invece considerata la costa gioiello, all’estrema punta orientale del golfo thailandese, per via del fatto che da molti secoli vi si estraggono zaffiri e rubini. È una regione ancora abbastanza incontaminata, così come la vicina isola di Ko Chang con le sue montagne impenetrabili a causa della folta vegetazione tropicale, le sue ampie zone ancora inesplorate, le sue cascate raggiungibili in mountain bike ma anche le sue spiagge bianchissime e poco affollate.
Per chi non sa rinunciare a monumenti, insediamenti storici e aree naturali, il luogo assolutamente da non perdere è la provincia di Phetchaburi, questa volta a ovest rispetto alla capitale, nella quale si possono visitare templi antichissimi e parchi che conservano intatta la flora e la fauna locali. Ad esempio, la spiaggia di Hat Chao Samran è rinomata per la sabbia talmente fine da sembrare borotalco e può vantare lo sfondo unico al mondo del palazzo Maruekkhathaiyawan con i suoi padiglioni in legno costruiti quasi un secolo fa.
Infine, se il mare e le spiagge non sono ciò che preferite, più a nord è possibile percorrere itinerari poco conosciuti alla scoperta dell’artigianato locale, di templi e villaggi che sembrano appartenere a un altro mondo e di una cucina che impiega curcuma, semi di finocchio, peperoncino, maiale e moltissimi tipi di curry nei suoi piatti. Ad esempio, al confine con la Birmania c’è il più grande bacino d’acqua dolce del Paese: una zona rinomata per la maestria dei tessitori che lavorano seta e cotone con tecniche antiche. Sempre in quella zona ci sono villaggi i cui abitanti da due secoli si dedicano alla realizzazione dei caratteristici ombrelli thailandesi, di ogni dimensione e decorazione, utilizzando seta e cotone ma anche la carta ottenuta dalla corteccia di gelso e il bambù. E tanto, tanto altro ancora.