Bari in un giorno, prospettive dalla Porta d’Europa
Ponte tra Europa e Medio Oriente, Bari è da sempre un crocevia del Mediterraneo, con tutte le caratteristiche peculiari delle città di mare. Un itinerario di un giorno per scoprire cosa vedere nel capoluogo pugliese.
L’interesse che suscita la città di Bari è il risultato delle diverse dominazioni che si sono avvicendate nel corso dei secoli, non solo ad opera di Greci, Romani e Italici, ma anche di Bizantini, di Saraceni, e ancora di Normanni e Svevi.
Ogni popolo ha donato alla città un angolo di storia e un tratto distintivo, percepibili sia nella struttura urbanistica che negli stili architettonici. La peculiare distinzione tra una parte vecchia della città (Bari Vecchia, così come è soprannominata dai suoi cittadini) ed una nuova, sviluppata agli inizi dell’Ottocento, la rende ancor più affascinante agli occhi dei baresi ma anche dei turisti.
Cultura e storia accompagnate da un’importante tradizione culinaria che si può tastare lungo i caratteristici vicoletti della Bari Vecchia, dove sembra che il tempo si sia fermato tra le mani delle donne del luogo intente a stendere e asciugare la pasta fresca, in special modo le orecchiette tipiche baresi. Ecco cosa vedere a Bari.
Itinerario di un giorno a Bari
Castello svevo normanno
Costruito in diverse fasi tra il XII e il XVI secolo, il Castello Svevo Normanno è stato più volte distrutto e ricostruito. Il nucleo originario, costituito dalle torri angolari, è stato edificato nel 1131 per volere del re normanno Ruggero II, ma durante la distruzione della città avvenuta nel 1156 per mano di Guglielmo I di Sicilia, detto Il Malo, anche il castello ha subìto ingenti danni. Solo nel 1233, per volere di Federico II, il castello è stato ristrutturato ed ingentilito nell’architettura per conferirgli un aspetto più residenziale.
Altre trasformazioni risalgono all’epoca angioina, ad opera di Carlo d’Angiò che ne fa restaurare l’ala nord. Diviene di proprietà di Isabella di Aragona nel XVI secolo, che insieme alla figlia Bona Sforza, ordina la costruzione di una possente cinta muraria e vi trasferisce una corte rinascimentale. Nei secoli a seguire il Castello viene destinato prima a prigione e successivamente a caserma. Nel 2017 il Castello è stato restituito alla pubblica fruizione dopo aver ospitato dal 1937 gli Uffici della Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie di Puglia e Basilicata.
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Basilica di San Nicola
Maestosa nel suo stile permeato da elementi romanici pugliesi, la Basilica di San Nicola è il punto di incontro tra Oriente ed Occidente, poiché contempla sia il rito cattolico che ortodosso. Essa custodisce le reliquie di San Nicola di Mira trafugate nell’anno Mille da marinai baresi dal Santuario di Mira, in Asia. In particolare, legate alla figura di San Nicola, sono tramandate numerose storie riguardo la sua generosità da cui sembra abbia preso spunto lo scrittore Clement C. Moore nel 1882 nella creazione del personaggio di Babbo Natale.
La splendida facciata è divisa in tre parti da lesene ed è affiancata da due torri campanarie diverse per dimensioni e altezza poiché risalenti al precedente edificio, ovvero il Palazzo del Catapano Bizantino ed è arricchita con bifore, archetti e tre portali decorati. L’interno invece, a croce latina, è diviso in tre navate sormontate da un soffitto ligneo intagliato, arricchito dagli splendidi dipinti seicenteschi di Carlo Rosa di Bitonto.
Cattedrale di San Sabino
Costruita sulle rovine del duomo bizantino da Guglielmo il Malo nel 1156, è stata ricostruita nel 1292 per volontà dell’Arcivescovo Rainaldo in perfetto stile romanico pugliese e dedicata a San Sabino di Canosa.
Sull’imponente facciata spicca un rosone a diciotto petali che dà origine ad un fenomeno suggestivo a cui si può assistere il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate. Intorno alle 17, infatti, i raggi che oltrepassano il rosone si proiettano perfettamente sul mosaico della rosa posto ai piedi dell’altare della navata centrale.
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Teatro Petruzzelli
Inaugurato nel 1903, il Teatro Petruzzelli prende il nome dai fratelli Onofrio e Antonio che ne finanziarono i lavori affidando il progetto all’ingegnere barese Angelo Messeni. Il Teatro si distingueva rispetto agli altri teatri italiani dell’epoca per la sua capienza (circa 2192 posti a sedere) e per essere dotato di un impianto di illuminazione elettrica e di riscaldamento, fatto assai straordinario per quegli anni.
Completamente in stile liberty è il maggiore teatro di Bari ed il quarto in Italia e dal 1954 è stato dichiarato Monumento di interesse storico ed artistico e sottoposto alla legge di tutela
L’anima barese,tuttavia, si scopre attraversando a piedi via dell’Arco Basso, altrimenti soprannominata Via delle Orecchiette dove si possono osservare le signore del luogo stendere la pasta e riporla ad asciugare. Non dimenticare di chiedere consigli e ricette!
Non perdere questa occasione, parti da Bari per una Crociera nel Mediterraneo!